Tommaso
d’Aquino muore il 7 marzo 1274, dopo aver scritto alcuni dei testi
più importanti della cristianità. Doctor Angelicus, così
era chiamato. Venne canonizzato nel 1323 dal pontefice Giovanni XXII,
pochissimi anni dopo la sua morte dunque. Evento questo abbastanza
particolare, considerata la lunghezza del processo di canonizzazione,
ma che deve essere stato accorciato di molto proprio per l’altissima
considerazione che tutti avevano di Tommaso.
Proprio
nel luogo della nascita di Tommaso la sua venerazione era più forte;
un territorio legato alla religiosità, all’ascetismo, alla
meditazione, in cui Tommaso già era considerato santo, ben prima
della sua reale canonizzazione. Ed è qui, a Roccasecca, che
immediatamente dopo l’evento del 1323 inizia la costruzione della
prima chiesa dedicata al Santo.
Non
abbiamo date certe riguardanti la costruzione della chiesa, ma di
certo i lavori iniziano subito dopo il 1323 (anno di canonizzazione
di Tommaso) e non devono essere durati troppo a lungo. Ubicata sul
monte Granaro (una delle pendici del massiccio del monte Asprano) a
dominare la valle del Liri, a metà tra il borgo medievale (frazione
Castello) e le rovine del castello dei Conti d’Aquino, è costruita
in calcare locale ed è la prima chiesa al mondo dedicata a San
Tommaso d’Aquino.
La
chiesa nel corso dei secoli viene inglobata in un complesso
monasteriale domenicano, di cui era il fulcro. Ciò che si presenta
oggi agli occhi del visitatore è la somma degli eventi storici degli
ultimi secoli: il complesso è stato distrutto durante i
bombardamenti della seconda Guerra Mondiale, ed anche la chiesa ha
subito notevoli danni. Ricostruita nel dopoguerra, viene rimaneggiata
più volte, ma ancora presenta alcune parti originali: dall’esterno
è difficile intuire che si tratta di una struttura fortemente
ricostruita. Anche il campanile è, in larga parte, quello antico.
L’interno invece risalta per l’intonaco bianco, chiaramente
moderno.
L’arco
centrale, a sesto acuto, anche se ricostruito, divide a metà la
chiesa, tra la parte dedicata ai fedeli e la parte del presbiterio.
Sulla sinistra dell’altare si apre una nicchia in cui ancora è
conservato un magnifico affresco quattrocentesco della Madonna con
Bambino. Affresco di particolare interesse, perché avvicinandosi ci
si accorge che gli strati finali di pittura sono andati perduti e
quindi è venuta alla luce la preparazione con le linee guida e i
vari contorni poi bocciati dall’artista. Un unicum, un work
in progress che ci fa capire il modo di lavorare, i colori
utilizzati, la tecnica di un artista del ‘400.
Gli
affreschi interni, su cornici mobili, non sono gli originali di
questa chiesa, ma provengono da un’altra frazione di Roccasecca:
provengono infatti dalla chiesetta benedettina di San Pietro e
Campea. Situata nella omonima frazione, è oggi purtroppo andata
completamente perduta, anche se fortunatamente gli affreschi
medievali sono stati staccati e sono preservati all’interno della
Chiesa di San Tommaso. Di particolare pregio, sono forse il fiore
all’occhiello delle decorazioni di questa chiesa.
Praticamente
nulla rimane invece del monastero adiacente, eccetto qualche lacerto
di muro qui e là. Restaurate invece le mura cittadine trecentesche
che si trovano a pochi metri dalla chiesa, cinta su cui ancora sono
ben visibili torri, porte e, a volte, perfino le merlature antiche.
Un
luogo assolutamente da non perdere, da cui si gode un panorama
davvero incredibile.
Grazie all'amico Alex Vigliani per la magnifica foto!
Per
altre foto ed informazioni visitate il sito internet https://www.roccaseccaturismo.it/localita-chiesa-di-san-tommaso
Per
informazioni varie e visite guidate il mio indirizzo è
matteo.zagarola@gmail.com
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