giovedì 28 febbraio 2019

Archeologia viva: la rievocazione storica


Quale visita guidata migliore di una passeggiata nella storia?



Ciao ragazzi, oggi parleremo di un tema un po’ diverso dal solito, e che forse qualcuno potrebbe ritenere poco inerente all’archeologia, cioè la rievocazione storica. Proprio in questi giorni ExpressTour ha iniziato una collaborazione con la Compagnia del Feudo (https://www.facebook.com/compagnia.delfeudo/), compagnia rievocativa di base ad Aquino (FR). Perché questa scelta? Perché è divertente, dirà qualcuno. Sicuro. Ma c’è qualcosa di più profondo.

Lavorando con le persone, con i bambini in particolare, ho notato che molto spesso è difficile comprendere a pieno alcune cose spiegate dalle guide, dagli archeologi. Il motivo è semplice: sono cose talmente lontane dalla nostra vita quotidiana che immaginarle diventa complesso, senza contare poi il problema della cinematografia che ha creato dei falsi storici che però ormai sono entrati nell’immaginario collettivo.

Chi mi conosce sa che durante le mie visite guidate cerco di trasmettere, oltre alla storia, anche “come vivevano le persone”. Mi soffermo molto sulla vita quotidiana o su cosa facevano le persone per vivere. E qual è il modo migliore per mostrare tutto questo? Vivere, entrare, toccare la storia! La chiamo archeologia viva, perché il visitatore entra davvero nella storia, interagisce con essa. E chiaramente non si lascia nulla al caso: non vedrete, ad esempio, orecchie da elfi per intenderci. Archeologia viva proprio per questo: ogni cosa presentata è frutto di studio approfondito sulle fonti storiche, iconografiche o archeologiche.

Ma cosa significa davvero “entrare nella storia”? Immaginate una visita guidata ad un sito medievale, come la torre di Campolato (Arce, FR). Immaginate di trovare lì un accampamento, di svolgere la visita passando tra armati, contadini, medici. Parlare con loro, vedere e toccare i loro strumenti. Osservare da vicino gli strumenti del cerusico, prenderli in mano, guardarli da vicino. Di sicuro una esperienza che va ben oltre la semplice visita guidata.

Uno dei piatti forti del mio menù è la “sala delle torture”: abbiamo ricreato alcuni degli strumenti da tortura utilizzati durante il Medioevo, riprodotti fedelmente da alcuni originali sparsi per vari musei in giro per l’Europa. Perché questa scelta, che a prima vista può sembrare anche un po’… macabra? Perché su questo tema la cinematografia e la letteratura hanno creato talmente tanti falsi storici da dover essere assolutamente smascherati! E poi… usare l’immaginazione è un conto, vedere con i proprio occhi gli strumenti e toccarli… beh è tutta un’altra storia!

Forte poi la volontà di rompere alcune catene culturali: troppo spesso l’archeologia, la storia, l’arte vengono viste come materie da biblioteca, da museo, cose da professori che sono lontane dalla vita di tutti i giorni delle persone normali, e quindi, in definitiva, praticamente inutili. Le visite guidate, queste “rotture di scatole” indicibili, in cui per ore bisogna ascoltare nozioni su nozioni, nemmeno fossimo a scuola. Ecco lo scopo di ExpressTour è anche questo: eliminare, distruggere, questi luoghi comuni, far riappropriare le persone della loro storia, delle loro tradizioni, farle appassionare all’archeologia con metodi “non tradizionali”, facendo loro “vivere la storia”.

Pronti per questa nuova avventura, pubblicheremo le novità e le locandine degli eventi a cui parteciperemo!
Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti!

Per informazioni o commenti potete come sempre contattarmi all’indirizzo matteo.zagarola@gmail.com

lunedì 4 febbraio 2019

Acquaviva, Vallecorsa Vecchia. Alla scoperta di un sito sconosciuto tra i monti Ausoni

Nel cuore degli Ausoni, tra natura, storia ed archeologia


Ciao ragazzi, oggi torniamo con il nostro “speciale castelli”, parlando di Acquaviva, o Vallecorsa Vecchia, nel comune di Lenola (LT), nelle vicinanze di Vallecorsa (FR). In realtà parlando di questo sito non si può trascendere dal parlare del castello E del borgo, che formano un unico, magnifico, sito da esplorare.

Arroccato su una collina di 617 metri dei Monti Ausoni, Acquaviva è un borgo medievale abbandonato. Ancora oggi sono perfettamente visibili varie strutture sia del borgo che del castello, ma ciò che davvero cattura il visitatore è il panorama mozzafiato che si gode: si spazia dalle isole Ponziane alla piana e al lago di Fondi, ai monti Ausoni. Un punto di osservazione davvero incredibile.

Ciò che rimane è probabilmente il rifacimento del borgo e delle strutture difensive attribuibili al XV\XVI secolo. Proprio in quel periodo Acquaviva è (presumibilmente) uno dei luoghi attraversati da Giulia Gonzaga per sfuggire al rapimento che il pirata barbaresco Khair ed Din, signore dei pirati che infestavano il Mediterraneo, tentò nei suoi confronti nel 1543. Donna bellissima, intelligente e di estrema cultura, famosa in tutta Europa, vedova di Vespasiano Colonna (conte di Fondi e duca di Traetto, l’odierna Minturno), e mecenate di numerosi artisti dell’epoca (uno fra tutti Torquato Tasso, ospitato proprio nel castello di Fondi).

La duchessa Giulia Gonzaga però riuscì a sfuggire al pirata, secondo la tradizione, cavalcando a briglia sciolta verso Vallecorsa e da lì poi verso Roma, passando, probabilmente, proprio per Acquaviva, ormai abbandonata.

Le notizie storiche sul borgo sono davvero scarne: la prima attestazione è dell’anno 1073 in un lascito del duca di Fondi Liuttfried all’abbazia benedettina di Montecassino. Dunque il borgo è precedente a tale data, ma non sappiamo di quanto; una datazione al X secolo quindi, intorno all’anno Mille, non è da ritenere errata. Dai documenti quattrocenteschi risulta che il borgo era, alla metà del secolo, ormai quasi completamente disabitato ed abbandonato, forse rifugio di pastori ma non più luogo di vita quotidiana.

Erroneamente chiamato anche Vallecorsa Vecchia, perché nella tradizione popolare sarebbe stato il luogo da cui sarebbero giunti gli abitanti della moderna Vallecorsa. Ma quando il borgo viene abbandonato, Vallecorsa ormai esisteva già da parecchio tempo, e se anche una parte degli abitanti di Acquaviva si fossero trasferiti lì, arrivare ad immaginare il borgo abbandonato come la parte “Vecchia” di Vallecorsa è un errore.

Raggiungibile percorrendo un sentiero di una bellezza incredibile, dal 2004 è un “Monumento Naturale” della Regione Lazio. La passeggiata è piacevole e molto interessante per gli amanti del trekking, della natura e dell’archeologia. Un sito davvero sconosciuto, ma che racchiude un fascino particolare.

Vi è venuta voglia di farci un salto? Cosa ne pensate? Nel frattempo vi segnalo la visita guidata al sito che ExpressTour terrà domenica 10 febbraio, organizzata dall’Associazione Culturale ViviCiociaria https://www.facebook.com/events/336598683846248/ 

Grazie all’amico Alex Vigliani (https://www.facebook.com/alex.vigliani ) per le sue foto sempre magnifiche!

Per info sul sito visitate il sito del comune di Lenola www.comunedilenola.it

Per altre informazioni e commenti potete contattarmi al mio indirizzo matteo.zagarola@gmail.com
A presto!