Altre
riflessioni sull’argomento
Ciao
ragazzi, proseguiamo oggi il capitolo precedente, Turismo “green”,
che potete leggere qui:
https://expresstour2.blogspot.com/2019/05/il-turismo-green.html
A
completare l’articolo di ieri volevo segnalare un articolo inglese.
Avrete sicuramente letto o visto le foto del Vallo di Adriano
stuprato e distrutto da turisti scellerati. Ecco, l’articolo è di
ieri:
https://www.mirror.co.uk/news/uk-news/hadrians-wall-collapsing-under-weight-16172485
Proprio
ciò a cui mi riferivo nella prima parte dell’articolo. Tutto per
il “selfie perfetto”. Tutto per poter postare su Facebook o sugli
altri social una foto “unica”, magari anche un po’
“fuorilegge”. E chi vive la quotidianità di Roma sa che anche
nei maggiori attrattori turistici della città situazioni ben oltre
la legalità ed il buonsenso sono la routine. Anche a costo di farsi
male.
Ma
oggi voglio soffermarmi su un altro articolo che ha catturato la mia
attenzione, e che è stato lo spunto per scrivere:
http://www.airportwatch.org.uk/2018/11/the-concept-of-flying-shame-is-growing-in-sweden-shame-if-you-fly-too-much-due-to-the-co2-emissions/
. Flying shame. Brevissimamente: sempre più persone, in Svezia,
stanno evitando l’aereo come mezzo di trasporto perché inquinante,
arrivando quasi a “vergognarsi” quando devono volare. Insomma,
stanno cercando di eliminare qualsiasi forma di inquinamento dalle
loro vite.
Che
dire, mi sembra una posizione un pochino eccessiva, estremista. Però
ci fa capire qualcosa: che cioè dobbiamo cambiare le nostre
abitudini, anche in fatto di turismo. Certo abbandonare l’aereo per
passare solo al treno è forse troppo, ma qualcosa nel nostro piccolo
possiamo fare. Ancora nei periodi di “ponti” le autostrade sono
intasate, tutti in macchina e via, si parte! O meglio ci si
incolonna, parcheggiandosi di fatto in autostrada. Ma siamo sicuri
che la macchina sia l’unico modo per raggiungere la nostra meta?
Davvero non ci sono altri modi? O semplicemente amiamo la comodità?
Sicuramente partire in macchina è comodo, nessun orario da
rispettare, possibilità di portare bagagli senza problemi, magari
tempi di percorrenza minori, ma soprattutto la possibilità di
spostarsi dal luogo di villeggiatura con la massima facilità.
Tuttavia
chiediamoci quanto la nostra macchina inquina. Chiediamoci quante
emissioni nocive potremmo risparmiare utilizzando altri mezzi. Almeno
quando ciò è possibile.
E
per la nostra passeggiata domenicale? Quante volte vi è capitato di
andare a fare una bella passeggiata in montagna, o in un sito
archeologico, aria pulita. E poi centinai di macchine, quasi tutte
con uno o due passeggeri. E tanti saluti all’aria pulita di
montagna. Nessun mezzo pubblico arriva lì dove vogliamo andare?
Sta
prendendo piede, proprio per ovviare a questi problemi di mobilità
(diciamocelo, alcuni luoghi sono serviti in maniera pessima dai mezzi
pubblici normalmente, figuriamoci di domenica…), il fenomeno del
car sharing, cioè della condivisione della vettura. Una cosa
fantastica. Si abbattono le emissioni, visto che un numero
estremamente infinito di macchine circolano, ma questo fenomeno ha un
altro aspetto positivo, meno “materiale”: fa allacciare rapporti
interpersonali. Spesso ce ne dimentichiamo, ma turismo significa
anche questo, conoscere persone nuove, stringere nuove amicizie.
Condividere una macchina ha quindi anche questo vantaggio: farci
incontrare compagni nuovi. Qualcosa che negli anni si è perso, e
magari in questo mondo in cui siamo tutti connessi (e sempre più
soli in realtà) fare due chiacchiere “live” potrebbe non essere
una cattiva idea.
Gli
amici dell’Ass. culturale Itinarrando
(https://www.facebook.com/assculturaleitinarrando/
) stanno puntando molto sul car sharing, ad ogni iniziativa
propongono questa soluzione, ed i risultati si vedono. Moltissimi
soci ne usufruiscono, e l’ambiente ringrazia. Esempio virtuoso da
copiare.
Turismo
“green” non significa solo non sporcare, non sprecare, non
distruggere. Significa anche progettare il viaggio pensando al minor
impatto possibile sul territorio, sulla natura. Quando iniziamo a
pensare al nostro prossimo viaggio valutiamo diverse opzioni, non
fermiamoci al “vado in macchina”. Anche perché questa simbiosi
mutualistica con la macchina ci ha fatto perdere un altro aspetto
fondamentale del viaggio: il camminare.
Nel
percorso stradale perdiamo una serie di piccoli dettagli, odori,
paesaggi, fiori. Provate a fare una passeggiata lungo un percorso che
abitualmente fate in macchina: vi accorgerete di tantissime cose che
non avevate mai notato prima. A maggior ragione, siete in vacanza, a
visitare un posto da sogno: davvero volete perdere la possibilità di
una scoperta a 360 gradi?
Si
parla in questo periodo (soprattutto ora in campagna elettorale) di
“turismo sostenibile”. Ottimo, benissimo. Problema: come
raggiungere determinati luoghi senza alcun trasporto pubblico o
soluzioni turistiche? A piedi? Sarebbe bello, ma purtroppo non tutto
è raggiungibile semplicemente camminando, spesso anche a causa di
tempistiche ridotte.
Uno
dei passaggi di progettazione di valorizzazione del territorio
dovrebbe proprio essere pensare alla mobilità. Peccato che di solito
tale passaggio venga “dimenticato”. Alcuni progetti sono magari
magnifici, ma poi i visitatori si contano sulla punta delle dita. E
questo è sicuramente uno dei fattori che portano al fallimento di
molti progetti. Cattedrale nel deserto rende bene l’idea.
Impensabile
d’altro canto immaginare che tutti i visitatori arriveranno in
automobile: se si sta sviluppando il flying shame, chissà cosa
succederà alle macchine. Anche perché vi immaginate un borgo invaso
dalle macchine dei turisti? Oppure un sito archeologico assediato dai
parcheggi?
Ecco,
la prossima volta che qualcuno vi espone un progetto di
valorizzazione di un sito, di un territorio, fategliela la domanda: -
Sì ma… come ci si arriva? -
Ho
dato alcuni spunti di riflessione, davvero soltanto spunti. Come
sempre lo scopo di questi articoli è farvi sorgere domande e dubbi,
spero di esserci riuscito!
E
voi? Cosa ne pensate? Preferite viaggiare in macchina o con i mezzi?
Fatemelo sapere, lasciate un commento (anche per dirmi se l’articolo
vi è piaciuto), condividete e magari datemi spunti su cui ragionare
insieme! Che la "rivoluzione turistica" abbia inizio!
Grazie all'amico Alex Vigliani per la bellissima foto a Roccasecca (FR)!
Alla
prossima!