lunedì 13 maggio 2019

Una passeggiata tra tremila anni di storia: dal monte Asprano a Castrum Coeli


Storia, natura, archeologia e misticismo si fondono in un unico spettacolo

Ciao ragazzi, oggi parleremo di uno dei luoghi più suggestivi del frusinate, il Monte Asprano. Lo ho definito luogo, ma il termine è inesatto: la bellezza e l’unicità di questa collina deriva dall’unione di più luoghi diversi. Ma andiamo con ordine. Il massiccio è suddiviso tra tre comuni, Roccasecca, Colle San Magno e Castrocielo. Una rete di sentieri tutto sommato abbastanza ben tenuti permettono di andare alla scoperta di una serie di piccole perle, e, percorrendo “l’anello” che gira intorno alla collina, si attraversano diversi borghi.

Oggi volevo parlare proprio del percorso, non soffermandomi molto sulla storia e la descrizione del luoghi, ma lanciandovi solo qualche “frecciatina” che spero vi faccia incuriosire! Di qualche luogo ne abbiamo già parlato, altri li affronteremo successivamente.

Arrivando a Roccasecca, frazione Castello, abbiamo subito il primo incontro ravvicinato del quarto tipo con la storia incredibile del territorio: troviamo qui infatti i resti del Castello dei Conti d’Aquino, la famiglia di San Tommaso d’Aquino, uno dei più importanti dottori (e santi) della chiesa Cattolica. Due passi nel borgo sono d’obbligo, tra le viuzze, gli archi a sesto acuto che ogni tanto fanno capolino sui muri delle abitazioni, tra i cancelli, fino ad arrivare alle mura trecentesche con le porte, le torri, le feritoie. Giungiamo in breve alla chiesa di San Tommaso, in posizione eccezionale, prima chiesa al mondo dedicata al Santo, pochissimi anni dopo la sua morte e canonizzazione. All’interno della chiesa alcuni affreschi altomedievali di incredibile valore, staccati da una chiesetta benedettina che sorgeva in località San Pietro e Campea, ormai perduta. Fortunatamente gli affreschi sono stati salvati, e costituiscono un patrimonio importantissimo.


Una prima tappa davvero intensa! Riprendendo il cammino, al di fuori delle mura, imbocchiamo un sentiero (con una pendenza iniziale abbastanza impegnativa a dire il vero!) che ci porta alla cosiddetta “Torre Cannone”, una torre (restaurata) di forma cilindrica, ubicata all’altezza della parte centrale del castello, di cui si ammirano i resti da posizione privilegiata, con, sullo sfondo, la valle del Liri (vedi foto a lato). Sulla destra lo sbocco della valle del Melfa e Roccasecca, di fronte il castello, a sinistra la valle del Liri con vista mozzafiato, alle nostre spalle Castrum Coeli, monte Cairo e Colle San Magno.

Proseguiamo il percorso tra una natura lussureggiante, completamente immersi nella vegetazione, e dopo una ventina di minuti intravediamo alcune case: è il borgo di Cantalupo, una delle frazioni di Colle San Magno, anzi per essere precisi la frazione più antica di Colle San Magno. Si attraversa il borgo, godendosi l’aria di altri tempi che vi si respira e gli scorci da cartolina, in cui il tempo sembra essersi fermato. Usciti da Cantalupo abbiamo sulla sinistra il centro storico del “Colle”, da cui il nome moderno del Comune. Una passeggiata tra le sue stradine è d’obbligo, arrivando all’altro capo del borgo ad una piazzetta su cui spicca la torre quadrata che difendeva il perimetro murario.


Tornando sul percorso, inizia la salita verso la sommità di Castrum Coeli, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo. Si sale, ma usiamo il sentiero antico, non la brecciata moderna. Entreremo nelle mura dell’abbandonato borgo di Castrum Coeli, di cui potremo ammirare le rovine, i resti delle abitazioni, del castello, delle difese, fino a giungere alla chiesa dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo. Il panorama è semplicemente mozzafiato. Si domina tutta la valle, di fronte a noi i monti Aurunci, e, sorpresa sorpresa, al termine meridionale degli Aurunci, appare la linea di costa, il mare e… Ischia! Già solo questo panorama vale la passeggiata! E se siete amanti della storia, non potete non ammirare alcuni resti delle mura in opera poligonale (le famose mura megalitiche o ciclopiche), di epoca preromana, che ancora sono visibili!


Iniziamo la discesa lungo il percorso che segue la statua della Madonna proveniente da Castrocielo il Lunedì in Albis durante la processione alla chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, nei pressi della quale si incontra con la statua proveniente da Colle San Magno, a ricordare l’antichissima origine comune dei due centri, quello stesso borgo di Castrum Coeli che abbiamo appena salutato.

Il sentiero è davvero piacevole, la discesa non particolarmente faticosa, arrivando infine al borgo di Castrocielo. Ci godiamo una altro centro storico, ma qui una sosta al museo situato nella sede municipale è d’obbligo: museo piccolino, ma in cui sono conservate cose incredibili. Alcune tombe Sidicine rinvenute durante gli scavi coordinati dalla Soprintendenza Archeologica sono state smontate e ricostruite nel museo, con i resti dei defunti, i corredi funebri, le decorazioni architettoniche, le casse in legno! Oggetti di valore inestimabile, che difficilmente vedrete altrove, anche perché trovare una tomba principesca di un membro di questo popolo, i Sidicini, che in epoca preromana si estendeva da Teanum Sidicinum (Teano) a Castrocielo, non è affatto semplice! Altro oggetto incredibile, una piccola tavoletta in piombo di epoca romana, su cui è stata incisa una maledizione! Una vera e propria “fattura” antica, un reperto quasi unico (se ne contano pochissime in tutto il mondo) e, molto divertente! Sono poi particolarmente legato a questo reperto perché questa è la prima iscrizione che ho studiato e pubblicato insieme alla Dottoressa Giovanna Rita Bellini della Soprintendenza Archeologica del Lazio, pubblicazione di cui vado estremamente fiero!
Per alcune foto del museo visitate il sito https://www.visitcastrocielo.it/localita-museo-archeologico

Torniamo poi sul percorso, e da qui in poi dobbiamo proseguire sulla via asfaltata, tra uliveti ed orti, fino ad arrivare ad un altro piccolo borgo (il quinto dell’Anello!), Caprile. Anch’esso dalla storia antichissima, merita una sosta per svariati motivi. Il primo è la bellezza in sé del borgo, con i passaggi dei vicoli coperti ancora con le travi a vista in legno, le abitazioni antichissime. Il secondo motivo è la visita alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Non mi soffermo sulla storia e l’architettura della chiesa (assolutamente da non perdere), ma volevo fare solo un cenno ad alcuni affreschi conservati in essa: del periodo medievale, uno in particolare attira l’attenzione, in quanto rappresenta (si legge perfettamente, anche se frammentario) la Crocifissione, ma con elementi di estremo interesse. Gesù appare infatti completamente vestito, il soldato è rappresentato con una fune, quasi a tirar su con una carrucola il corpo di Gesù, ma soprattutto calza un paio di ciocie! Una cosa davvero incredibile!

Dal borgo di Caprile facciamo una deviazione per raggiungere il cosiddetto Eremo di San Michele, cioè la chiesetta rupestre di Sant’Angelo in Asprano. Il nome deriva da un affresco quattrocentesco all’ingresso che rappresenta proprio San Michele. Interessanti anche in questo caso gli affreschi, i più “recenti” del XV secolo, mentre appaiono, a tratti, resti di affreschi molto più antichi, del periodo altomedievale. Assolutamente da non perdere. Anche per il luogo, estremamente affascinante: subito sotto una parete calcarea a strapiombo, sollevando gli occhi ed osservando attentamente la parete ci accorgiamo di essere esattamente sotto il castello di Roccasecca, il castello dei conti di Aquino!


Una volta tornati al borgo di Caprile, riprendiamo il percorso che dopo pochi minuti ci conduce di nuovo alla frazione Castello di Roccasecca. Salendo le scalinate interne del borgo quindi terminiamo il nostro anello, dopo aver visitato cinque borghi, tre comuni, paesaggi naturali molto differenti, due castelli, un museo, una chiesetta rupestre, due chiese, ed aver ammirato resti che coprono quasi tremila anni di storia!


Allora, vi è venuta un po’ di curiosità?
Spero che l’articolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate un commento, e magari pensate ad una passeggiata fuori porta!
Alla prossima!


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