martedì 21 maggio 2019

Turismo “green” parte II

Altre riflessioni sull’argomento

Ciao ragazzi, proseguiamo oggi il capitolo precedente, Turismo “green”, che potete leggere qui: https://expresstour2.blogspot.com/2019/05/il-turismo-green.html
A completare l’articolo di ieri volevo segnalare un articolo inglese. Avrete sicuramente letto o visto le foto del Vallo di Adriano stuprato e distrutto da turisti scellerati. Ecco, l’articolo è di ieri: https://www.mirror.co.uk/news/uk-news/hadrians-wall-collapsing-under-weight-16172485
Proprio ciò a cui mi riferivo nella prima parte dell’articolo. Tutto per il “selfie perfetto”. Tutto per poter postare su Facebook o sugli altri social una foto “unica”, magari anche un po’ “fuorilegge”. E chi vive la quotidianità di Roma sa che anche nei maggiori attrattori turistici della città situazioni ben oltre la legalità ed il buonsenso sono la routine. Anche a costo di farsi male.

Ma oggi voglio soffermarmi su un altro articolo che ha catturato la mia attenzione, e che è stato lo spunto per scrivere: http://www.airportwatch.org.uk/2018/11/the-concept-of-flying-shame-is-growing-in-sweden-shame-if-you-fly-too-much-due-to-the-co2-emissions/ . Flying shame. Brevissimamente: sempre più persone, in Svezia, stanno evitando l’aereo come mezzo di trasporto perché inquinante, arrivando quasi a “vergognarsi” quando devono volare. Insomma, stanno cercando di eliminare qualsiasi forma di inquinamento dalle loro vite.

Che dire, mi sembra una posizione un pochino eccessiva, estremista. Però ci fa capire qualcosa: che cioè dobbiamo cambiare le nostre abitudini, anche in fatto di turismo. Certo abbandonare l’aereo per passare solo al treno è forse troppo, ma qualcosa nel nostro piccolo possiamo fare. Ancora nei periodi di “ponti” le autostrade sono intasate, tutti in macchina e via, si parte! O meglio ci si incolonna, parcheggiandosi di fatto in autostrada. Ma siamo sicuri che la macchina sia l’unico modo per raggiungere la nostra meta? Davvero non ci sono altri modi? O semplicemente amiamo la comodità? Sicuramente partire in macchina è comodo, nessun orario da rispettare, possibilità di portare bagagli senza problemi, magari tempi di percorrenza minori, ma soprattutto la possibilità di spostarsi dal luogo di villeggiatura con la massima facilità.

Tuttavia chiediamoci quanto la nostra macchina inquina. Chiediamoci quante emissioni nocive potremmo risparmiare utilizzando altri mezzi. Almeno quando ciò è possibile.

E per la nostra passeggiata domenicale? Quante volte vi è capitato di andare a fare una bella passeggiata in montagna, o in un sito archeologico, aria pulita. E poi centinai di macchine, quasi tutte con uno o due passeggeri. E tanti saluti all’aria pulita di montagna. Nessun mezzo pubblico arriva lì dove vogliamo andare?

Sta prendendo piede, proprio per ovviare a questi problemi di mobilità (diciamocelo, alcuni luoghi sono serviti in maniera pessima dai mezzi pubblici normalmente, figuriamoci di domenica…), il fenomeno del car sharing, cioè della condivisione della vettura. Una cosa fantastica. Si abbattono le emissioni, visto che un numero estremamente infinito di macchine circolano, ma questo fenomeno ha un altro aspetto positivo, meno “materiale”: fa allacciare rapporti interpersonali. Spesso ce ne dimentichiamo, ma turismo significa anche questo, conoscere persone nuove, stringere nuove amicizie. Condividere una macchina ha quindi anche questo vantaggio: farci incontrare compagni nuovi. Qualcosa che negli anni si è perso, e magari in questo mondo in cui siamo tutti connessi (e sempre più soli in realtà) fare due chiacchiere “live” potrebbe non essere una cattiva idea.

Gli amici dell’Ass. culturale Itinarrando (https://www.facebook.com/assculturaleitinarrando/ ) stanno puntando molto sul car sharing, ad ogni iniziativa propongono questa soluzione, ed i risultati si vedono. Moltissimi soci ne usufruiscono, e l’ambiente ringrazia. Esempio virtuoso da copiare.

Turismo “green” non significa solo non sporcare, non sprecare, non distruggere. Significa anche progettare il viaggio pensando al minor impatto possibile sul territorio, sulla natura. Quando iniziamo a pensare al nostro prossimo viaggio valutiamo diverse opzioni, non fermiamoci al “vado in macchina”. Anche perché questa simbiosi mutualistica con la macchina ci ha fatto perdere un altro aspetto fondamentale del viaggio: il camminare.

Nel percorso stradale perdiamo una serie di piccoli dettagli, odori, paesaggi, fiori. Provate a fare una passeggiata lungo un percorso che abitualmente fate in macchina: vi accorgerete di tantissime cose che non avevate mai notato prima. A maggior ragione, siete in vacanza, a visitare un posto da sogno: davvero volete perdere la possibilità di una scoperta a 360 gradi?

Si parla in questo periodo (soprattutto ora in campagna elettorale) di “turismo sostenibile”. Ottimo, benissimo. Problema: come raggiungere determinati luoghi senza alcun trasporto pubblico o soluzioni turistiche? A piedi? Sarebbe bello, ma purtroppo non tutto è raggiungibile semplicemente camminando, spesso anche a causa di tempistiche ridotte.

Uno dei passaggi di progettazione di valorizzazione del territorio dovrebbe proprio essere pensare alla mobilità. Peccato che di solito tale passaggio venga “dimenticato”. Alcuni progetti sono magari magnifici, ma poi i visitatori si contano sulla punta delle dita. E questo è sicuramente uno dei fattori che portano al fallimento di molti progetti. Cattedrale nel deserto rende bene l’idea.

Impensabile d’altro canto immaginare che tutti i visitatori arriveranno in automobile: se si sta sviluppando il flying shame, chissà cosa succederà alle macchine. Anche perché vi immaginate un borgo invaso dalle macchine dei turisti? Oppure un sito archeologico assediato dai parcheggi?

Ecco, la prossima volta che qualcuno vi espone un progetto di valorizzazione di un sito, di un territorio, fategliela la domanda: - Sì ma… come ci si arriva? -

Ho dato alcuni spunti di riflessione, davvero soltanto spunti. Come sempre lo scopo di questi articoli è farvi sorgere domande e dubbi, spero di esserci riuscito!
E voi? Cosa ne pensate? Preferite viaggiare in macchina o con i mezzi? Fatemelo sapere, lasciate un commento (anche per dirmi se l’articolo vi è piaciuto), condividete e magari datemi spunti su cui ragionare insieme! Che la "rivoluzione turistica" abbia inizio!
Grazie all'amico Alex Vigliani per la bellissima foto a Roccasecca (FR)!
Alla prossima!


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